L’architettura informativa assolve però anche ad un’altra importantissima funzione, che è quella di permettere la distribuzione del capitale di importanza e di popolarità di cui dispone il sito tra le pagine che lo compongono. Vediamo insieme cosa significa.
Semplificando molto, possiamo dire che ogni pagina del nostro sito dispone di un capitale di importanza e di popolarità direttamente riconducibile alla quantità ed alla qualità dei link ad essa diretti dai siti web esterni. Questo “capitale di importanza” influenza il posizionamento della pagina per le parole chiave per cui è ottimizzata: a parità di altri fattori, una pagina dotata di un capitale maggiore beneficierà di un posizionamento migliore rispetto ad una pagina dotata di un capitale inferiore.
Le pagine del nostro sito sono però tutt’altro che “compartimenti stagni” e trasmettono una parte del proprio capitale di importanza alle sezioni cui offrono un link.
Fatte queste premesse, prendiamo in considerazione la Homepage del nostro sito. La Homepage è tipicamente la pagina dotata del maggior capitale di importanza e di popolarità agli occhi dei motori di ricerca, proprio perché su di essa converge la maggior parte dei link provenienti dai siti web esterni.
Parte del capitale di importanza di cui dispone la Homepage può essere strategicamente distribuita alle pagine interne del sito attraverso i link in formato HTML che essa contiene: minore è la distanza in termini di click di una pagina dalla Homepage, maggiore è il capitale di importanza di cui essa disporrà (e il suo “potenziale” ai fini del posizionamento sui motori).
Alla luce di ciò, ci appare ora molto più chiara l’osservazione introdotta nella sezione della guida dedicata alla suddivisione del keyword set in cluster semantici: per conseguire i migliori risultati nell’ottica di una strategia di ottimizzazione per i motori di ricerca, risulta conveniente associare le parole chiave più generiche e competitive del nostro keyword set alla Homepage ed alle sezioni più in alto nell’alberatura del sito, le keyword più specifiche e di “long tail” alle pagine più interne ed a maggior distanza in termini di click dalla Homepage.
Ecco alcuni insegnamenti preziosi che possiamo trarre dalle considerazioni sinora avanzate, al fine di predisporre un’architettura informativa ottimale per il nostro sito.
Possiamo distinguere due principali tipologie di architettura informativa: un’architettura di tipo “flat”, dove qualsiasi sezione del sito è raggiungibile con pochi click dalla Homepage, ed una “deep”, strutturata secondo uno schema di tipo verticale.
Ai fini della predisposizione di un’architettura informativa ideale per i motori di ricerca, è meglio optare per la prima soluzione. I siti caratterizzati da un’architettura di tipo “flat” non solo permettono agli spider dei motori di ricerca una più agevole perlustrazione del sito (e indicizzazione delle relative sezioni), ma risultano altresì più usabili e pratici per gli stessi visitatori, che possono raggiungere le sezioni di interesse in modo più semplice e veloce.
Ogni sito con meno di 10.000 pagine dovrebbe permettere al visitatore di raggiungere tutte le sezioni di cui si compone con un massimo di tre click a partire dalla Homepage o dalla sitemap del sito.
Prediligere un’architettura “flat” non significa dover necessariamente includere centinaia di link all’interno di ogni pagina del sito.
Per un’adeguata distribuzione del capitale di importanza alle sezioni interne del sito è consigliabile non eccedere nel numero di link contenuti in ogni pagina. Non esiste un parametro fisso cui attenersi, in quanto il limite cui fare riferimento può variare a seconda della tipologia di sito, del numero di pagine di cui si compone, ecc.
Indicativamente, è sconsigliabile includere all’interno della stessa pagina più di 50-60 link diretti alle sezioni interne del sito.
Quanto più una pagina tratta di un tema importante e da “promuovere” sui motori di ricerca, tanto più essa dovrà essere raggiungibile con il minor numero di click a partire dalla Homepage.
Per le pagine più rilevanti e per le quali si auspica il miglior posizionamento possibile tra i risultati organici è bene prevedere un link all’interno del menu di navigazione principale del sito. Quanto più si intende valorizzare una pagina interna, tanto più risulta necessario che essa sia raggiunta dalle altre pagine del sito attraverso link in formato HTML.
Esistono alcuni elementi che, se introdotti, facilitano il lavoro degli spider nella perlustrazione e indicizzazione delle pagine del sito e ne rendono la navigazione più agevole per gli stessi visitatori.
L’implementazione di un sistema di “breadcrumbs” (letteralmente, “briciole di pane”) agisce sicuramente in questa direzione, trattandosi di un vero e proprio strumento di navigazione alternativo a quello principale. Essenziale poi la presenza di una sitemap HTML, ovvero di una singola pagina che mostri ai visitatori tutte le pagine del sito con i relativi link (eventualmente accompagnati da una breve descrizione della sezione di riferimento).
Quasi tutti i siti web si compongono di pagine la cui presenza è fondamentale ai fini del funzionamento del sito ma che hanno rilevanza scarsa o addirittura nulla ai fini del posizionamento sui motori di ricerca. Dalla pagina contatti a quella destinata ad ospitare le Note Legali, dalla sezione Privacy alla pagina di login per accedere all’area riservata del sito: non si può certo pensare di omettere tale sezioni, benché esse di fatto “cannibalizzino” parte del capitale di importanza e di popolarità del sito (specie quando è il menu di navigazione principale del sito ad offrire un link a queste sezioni), capitale che potrebbe essere distribuito a sezioni ben più rilevanti per i motori di ricerca.
Fino a qualche tempo fa era possibile gestire la distribuzione del capitale di importanza del sito attraverso una tecnica conosciuta come “Pagerank sculpting”, che consisteva nell’applicare l’attributo rel=”nofollow” ai link diretti alle pagine prive di importanza sui motori con l’obiettivo di produrre una redistribuzione del capitale di importanza a favore delle sezioni realmente rilevanti ai fini del posizionamento sui motori.
Oggi questa tecnica non funziona più (in presenza di link con attributo rel=”nofollow” il capitale di importanza non si redistribuisce tra a favore degli altri link della pagina, ma viene irrimediabilmente perso) e per permettere la gestione ottimale del capitale di importanza del sito si è fatta strada un’altra tecnica che consiste nel “consolidare” le sezioni meno rilevanti del sito, al fine di ridurre il numero effettivo di pagine non incentrate sul tema portante del sito e sul modello di business dell’azienda. Ognuna delle sezioni “consolidate” potrà ugualmente essere accessibile agli utenti, semplicemente incorporando nel menu di navigazione dei link diretti al medesimo documento ma caratterizzati da una diversa “ancora”.
Esempio
Di seguito, un esempio di architettura informativa search engine friendly per il sito della nostra azienda cliente di riferimento, che tiene conto dei dati sinora raccolti.
Si noti, in particolare, la presenza di un’architettura di tipo flat (ogni sezione del sito è posta a non più di 2 click di distanza dalla Homepage) e il consolidamento delle pagine chi siamo/note legali. Si osservi anche come ad ogni sezione sia associata una parola chiave di riferimento.