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Nella sezione precedente abbiamo sottolineato l’importanza di individuare un keyword set sul quale incentrare l’intera attività di ottimizzazione.
Il keyword set comprende tutte le parole chiave che useremo per “tematizzare” le pagine del nostro sito: il nostro obiettivo è quello di stabilire un’associazione “keyword-pagina”, in modo tale che ogni pagina del sito sia visibile tra i risultati naturali a seguito della corrispondente ricerca sui motori.
Ma come si stabilisce quest’associazione “keyword-pagina”? Come far capire al motore di ricerca che una pagina del nostro sito è incentrata su uno specifico tema, su una specifica keyword, ed è quindi auspicabile che sia visibile tra i risultati naturali per la corrispondente ricerca?
Introduciamo i fattori onsite e offsite, gli elementi sui quali andremo ad operare nell’ambito della strategia SEO per associare le pagine del nostro sito alle parole chiave comprese nel keyword set e per aumentarne il capitale di importanza e popolarità agli occhi dei motori, in maniera funzionale ad un miglioramento della visibilità tra i risultati organici.
L’attività cardine di ogni strategia SEO consiste nell’ottimizzazione dei contenuti del sito, con l’obiettivo principale di migliorarne il posizionamento nell’ambito dei risultati organici dei motori di ricerca. Gli interventi alla base di un’attività di ottimizzazione per i motori di ricerca si possono ricondurre a due categorie generali, sulla base della tipologia dei fattori sui quali si agisce: onsite o offsite.
In principio, i fattori onsite costituivano gli unici elementi che gli algoritmi dei motori di ricerca prendevano in considerazione e che potevano incidere sul posizionamento dei siti web.
Con il passare del tempo risultarono però evidenti le limitazioni di questo sistema. Nonostante il numero dei fattori onsite in grado di influenzare il posizionamento dei siti fosse in continuo aumento, i webmaster continuavano a mantenere pieno controllo su questi elementi, che potevano quindi essere anche facilmente modificati per “ingannare” gli algoritmi dei motori di ricerca in funzione di interessi personali.
Si fece così strada la necessità di ricorrere ad una nuova categoria di elementi, che fossero meno vulnerabili a manipolazioni strategiche ed opportunistiche ad opera dei webmaster e dai quali poter far dipendere in maniera più attendibile l’importanza e l’autorevolezza di un sito sul Web ed il suo posizionamento tra i risultati naturali: i fattori offsite.
Fu proprio Google il primo motore ad aver adottato in maniera estensiva il ricorso a questa tipologia di fattori per migliorare la qualità dei propri risultati di ricerca (attraverso l’algoritmo del PageRank) ed è opinione comune che questa sia stata una delle principali ragioni che abbiano condotto al suo successo planetario in maniera così tempestiva.
Nonostante anche il ricorso ai fattori offsite non sia in grado di vanificare tutti i tentativi di “manipolazione artificiosa” in grado di incidere sul posizionamento di un sito web, è indubbio che vi sia stato un sensibile miglioramento della situazione e ciò induce a ritenere che vi siano le prospettive per una sempre maggiore affidabilità degli strumenti di ricerca disponibili in rete, considerando per di più che sono allo studio algoritmi predittivi, semantici, linguistici ed euristici da affiancare ai sistemi già esistenti ed in grado di massimizzarne l’efficacia.
Nelle prossime sezioni passeremo in rassegna i principali elementi onsite ai quali occorre prestare attenzione nell’ambito della strategia SEO, per vedere come è possibile procedere alla loro ottimizzazione e stabilire quell’associazione keyword-pagina cui abbiamo più volte fatto menzione nel corso della guida.